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Oggi è martedì 19 marzo 2024 Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus
Gli Atti | Le Monografie | Le Altre Pubblicazioni
Associazione Culturale B.G. Duns Scoto Onlus

 

 Sommario

 
N.1 Dicembre 1975
N.2 Dicembre 1976
N.3 Dicembre 1977
N.4 Dicembre 1978
N.5 Dicembre 1979
N.6 Dicembre 1980
N.7 Dicembre 1981
N.8-9 Dicembre 1983
N.10-11 Dicembre 1985
N.12-13 Dicembre 1987
N.14-15 Dicembre 1989
N.16-17 Dicembre 1991
N.18-19-20 Dicembre 1994
N.21-22 Dicembre 1996
N.23-24-25 Dicembre 1999
N.26-27 Dicembre 2001
N.28-29 Dicembre 2003
N.30-31-32 Dicembre 2006
N.33-34 Dicembre 2008
N.35-36 Dicembre 2010
N.37-38-39 Ottobre 2013
N.40 Ottobre 2014

 

 

ATTI  DEL CIRCOLO CULTURALE B.G. DUNS SCOTO DI ROCCARAINOLA

ISSN:0392-9884

 

N.30-31-32 – Dicembre 2006

  

 

Ammirati VincenzoGiandomenico Del Giovane, polifonista nolano del '500 – pp.7-72.

Nappi Maria MaddalenaApprezzo della Terra di Palma del 1631 – pp.73-100.

Giugliano AnielloBaianese e Vallo di Lauro. 1861: una aggregazione per compensazione alla provincia di Avellino – pp.101-162.

Capolongo DomenicoIl Partito Popolare Italiano a Roccarainola (1919-1923?) – pp.163-178.

Elenco dei soci per gli anni 2004-2006 – pp.181-188.

Capolongo DomenicoNote di attività (triennio 2004-2006) – pp.189-207.

Bilancio dell'anno 2003 – pag.209.

Bilancio dell’anno 2004 – pag.210.

Bilancio dell’anno 2005 – pag.211.

Sommari / Summaries

Giandomenico Del Giovane, polifonista nolano del ‘500

SOMMARIO: Il presente saggio è ricognizione critica d’una figura significativa del rinascimento nolano, il polifonista Giandomenico Del Giovane, vissuto nel ’500, nativo di Nola, sacerdote e maestro di cappella all’Annunziata di Napoli, autore d’un cospicuo numero di madrigali e villanelle che metteva in musica spesso in maniera innovativa. Sul nostro personaggio esisteva finora solo una monografia pubblicata nel 1973, relativa al profilo musicologico della sua attività, nonché corredata dell’intero corpus di suoi testi poetici. Questo saggio, partendo da detta monografia, slarga ampiamente il campo d’indagine sul sommo polifonista nolano, spostandolo su un aspetto nuovo della sua produzione, ovvero sul piano della rilevanza poetica, nonché del rapporto tra la sensibilità letteraria del De Giovane e quella d’altri prestigiosi autori nolani suoi contemporanei, come il Bruno del Candelaio e il Tansillo di Il Vendemmiatore. Notevole, e decisivo per la nolanità del personaggio, il contributo del saggio specialmente in ordine alla questione del corretto cognome di “Giandomenico del Giovane da Nola”. L’appendice a conclusione del saggio, pone, e dirime sulla base di fonti storiche la questione “Se «osceno» fosse davvero sinonimo di «Nola»”.
Il lavoro è corredato da ampio apparato di note a pié di pagina, le quali, consapevolmente, si pongono anche sul piano del paratesto, al fine d’inquadrare al meglio la valenza storica del personaggio, il che ne costituisce l’aspetto finora inedito.

SUMMARY: Giandomenico Del Giovane, Nolan polyphonist of the XVI century (Campania, Southern Italy).
This is a critical study on an important Nolan Renaissance figure, polyphonist Giandomenico Del Giovane. He lived in the 16th century, was born in Nola, was a priest and chapel-master at the “Annunziata” in Naples, and an author of a considerable number of madrigals and villanelle that he often set to music in an innovative way.
Until now, there was only a monograph on this figure, published in 1973. It addressed the musicological aspect of Del Giovane’s production, enriched by the entire corpus of his poetry output.
This study starts from the above-mentioned monograph and enlarges the research field on the supreme Nolan polyphonist, including a new aspect of his production: its poetical importance. This study also analyzes the relationship between Del Giovane’s literary sensibilities and that of other distinguished Nolan authors of his period, such as Bruno and his Candelaio (The Candle-Bearer) and Tansillo and his Vendemmiatore (The Vintager).
This study also makes a remarkable and decisive contribution that establishes the Nolan origin of the figure, especially regarding the problem of the exact surname of Giandomenico Del Giovane from Nola.
The appendix that concludes this study poses and solves, on the basis of historical sources, the problem of whether «obscene» was really a synonym for Nola.
This work is extensively annotated with footnotes. These footnotes are deliberately meant as a paratext, in order to better highlight the polyphonist’s historical importance, which is the most innovative aspect of this study.

Apprezzo della Terra di Palma del 1631

SOMMARIO: Nel 1631 la Signoria della Terra di Palma e suoi Casali appartiene al Barone Camillo Pignatelli. Su mandato del Sacro Regio Consiglio del Vicereame di Napoli, il dottor Francesco Savio, coadiuvato dal tavolario Nicola Maione, verifica e stabilisce il valore di mercato di detta Signoria, partendo dalle varie entrate annue percepite dal Barone per diritti, benefici, amministrazioni, eccetera, le quali vengono trasformate in valore capitale con opportuni tassi annui di rendita, e dai valori stessi di mercato per i beni feudali, cioè terreni ed edifici. La somma di queste due componenti corrisponde, secondo gli accertamenti e le stime del dottor Savio, ad un capitale complessivo di 84.402 ducati.
La notevole importanza di questi “apprezzi” consiste anche nelle abbondanti informazioni che essi contengono sulle amministrazioni locali (le “Università”), sulla struttura urbanistica dei centri abitati, sulle condizioni fisiche, economiche, religiose, eccetera, delle popolazioni stesse. Ad esempio, viene precisato che la Terra di Palma e suoi Casali – la cui popolazione può stimarsi tra 2500 e 3200 abitanti – comprende nel 1631 due Università: la principale formata da Palma centro, con i Casali di Vico e Castello, e l’altra dal Casale di Carbonara, cui è annesso Durazzano.

SUMMARY: Appraisal of Terra di Palma Dominion in 1631 (Campania, Southern Italy). In 1631 the Dominion of the Land of Palma with his Hamlets belongs to the Baron Camillo Pignatelli. As ordered by the Holy Royal Council of the Viceroyalty of Naples, doctor Francesco Savio, assisted by the land-measurer Nicola Maione, checks and establishes the market value of the Dominion, starting from the various annual incomes drawn by the Baron for rights, benefits, administrations, etc., which are transformed in capital value with appropriate annual yield rates, and from the same market values of the feudal goods, lands and buildings. The sum of these two components is equivalent, according to doctor Savio’s survey, to a total capital of 84402 ducats.
The significant importance of these appraisals consists also of the plentiful information they contain on local administrations (the so called “Universities”), on city planning and on the physical and religious conditions of the population. For example, it is pointed out that the Land of Palma and its Hamlets – their population can be estimated between 2500 and 3200 inhabitants – includes in 1631 two Universities: the main one formed by the center of Palma with the Hamlets of Vico and Castello, and the other formed by the Hamlet of Carbonara with Durazzano.

Baianese e Vallo di Lauro. 1861: una aggregazione per compensazione alla provincia di Avellino

SOMMARIO: Con l’annessione del Regno di Napoli all’Italia unificata, nel giro di meno di un anno, tra novembre 1860 e settembre 1861, i due mandamenti del Vallo di Lauro e di Baiano furono aggregati d’imperio alla provincia di Principato Ulteriore, poi di Avellino, sottraendoli a quella di Terra di Lavoro, della quale facevano parte fin dal secolo XII. La causa scatenante fu l’istituzione della provincia di Benevento, enclave pontificia nel Regno di Napoli, liberata dalla travolgente marcia garibaldina il 12 maggio 1860. Era stato, inoltre, promesso ai beneventani di dotare la nascente provincia di una estensione maggiore di quella posseduta dalla città di Benevento pontificia e dal suo contado, e questo richiese un necessario rimaneggiamento delle quattro province confinanti di Molise, Capitanata, Terra di Lavoro e Principato Ulteriore, la quali dovettero cedere parte dei loro territori. A nulla valsero le nobili difese dei due mandamenti nolani, portate avanti in Parlamento nazionale dal deputato Antonio Ciccone di Saviano, e in Consiglio Provinciale di Principato Ulteriore dai due consiglieri in rappresentanza del mandamento di Baiano, Giuseppe Rega, di Mugnano del Cardinale, e Domenico Colucci, di Baiano (?). Prevalse su ogni ragione storica ed economica la dura determinazione degli avellinesi ad avere comunque compensazioni territoriali. L’atto finale e irrevocabile si consumò in Avellino il 23 settembre 1861, allorché il Consiglio Provinciale di Principato Ulteriore, ovviamente a stragrande maggioranza favorevole all’aggregazione, approvò la proposta dei nuovi confini della Provincia con 23 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti.

SUMMARY: 1861: compensative aggregation to the Avellino Province of the Baianese and Vallo di Lauro territories. Campania, Southern Italy). When the Reign of Naples was annexed to unified Italy, within a year, from November 1860 to September 1861, the two districts of Vallo di Lauro and Baiano were forcefully aggregated to the Principato Ulteriore Province, later named Avellino. This annexation removed them from the Terra di Lavoro Province, to which they had belonged since the 12th century.
The triggering event was the institution of the Benevento Province, papal enclave inside the Reign of Naples, liberated by Garibaldi’s overwhelming march on 12th May 1860.
The Beneventan people had been promised that their new province would be larger than the papal Benevento and its countryside, and for this reason it was necessary to reorganize the four neighbouring provinces of Molise, Capitanata, Terra di Lavoro and Principato Ulteriore, which had to relinquish part of their territories.
The two Nolan districts were nobly but vainly defended by MP Antonio Ciccone from Saviano, who addressed the National Parliament, and by two representatives of the Baiano district, Giuseppe Rega from Mugnano del Cardinale and Domenico Colucci from Baiano (?), who addressed the Provincial Council of Principato Ulteriore.
However, Avellinian people’s harsh determination to have territorial compensations was stronger than historical and economic reasons.
The final and irrevocable act occurred in Avellino on 23rd September 1861, when the Provincial Council of Principato Ulteriore, obviously largely in favour of the aggregation, approved the new boundary proposal of the Province with 23 votes for, three against and two abstentions.

Il Partito Popolare Italiano a Roccarainola (1919-1923?)

SOMMARIO: 101 cittadini di Roccarainola, tra i quali tutti i sacerdoti locali, fondano nel 1919 la Sezione locale del Partito Popolare Italiano. Contemporaneamente 63 di essi costituiscono un Consorzio Agrario e avviano una Cooperativa Agricola. Verso il 1923, con l’avvento del Fascismo, l’iniziativa politica finisce. La cooperazione agraria sembra abbia avuto vita più lunga, ma verso il 1936-37 anche questa si esaurisce miseramente, con gravi conseguenze economiche per i contadini partecipanti.

SUMMARY: Italian Popular Party in Roccarainola (1919-1923?) (Campania, Southern Italy). One hundred and one citizens from Roccarainola, including all the local priests, founded the local branch of the Italian Popular Party in 1919. At the same time, 63 of these citizens established a Farmers’ Cooperative and started up an Agricultural Cooperative.
Towards 1923, with the rise of Fascism, the political initiative ends. The Farmers’ Cooperative seems to have lived longer. Towards 1936-37, however, even this initiative comes to a poor end, with grave economic consequences for the peasant members.

 

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