ATTI DEL
CIRCOLO CULTURALE B.G. DUNS SCOTO DI ROCCARAINOLA
ISSN:0392-9884
N.30-31-32 – Dicembre
2006
Ammirati Vincenzo
– Giandomenico Del Giovane, polifonista nolano del '500 – pp.7-72.
Nappi Maria Maddalena – Apprezzo della Terra di Palma del 1631 – pp.73-100.
Giugliano Aniello – Baianese e Vallo di Lauro. 1861: una aggregazione per compensazione alla
provincia di Avellino – pp.101-162.
Capolongo Domenico – Il Partito Popolare Italiano a Roccarainola (1919-1923?) – pp.163-178.
– Elenco dei soci per gli anni 2004-2006 – pp.181-188.
Capolongo Domenico – Note di attività (triennio 2004-2006) – pp.189-207.
– Bilancio dell'anno 2003 – pag.209.
– Bilancio dell’anno 2004 – pag.210.
– Bilancio dell’anno 2005 – pag.211.
Sommari / Summaries
Giandomenico Del Giovane, polifonista
nolano del ‘500
SOMMARIO: Il presente saggio è ricognizione critica d’una figura
significativa del rinascimento nolano, il polifonista
Giandomenico Del Giovane, vissuto nel ’500, nativo di Nola,
sacerdote e maestro di cappella all’Annunziata di Napoli, autore
d’un cospicuo numero di madrigali e villanelle che metteva in
musica spesso in maniera innovativa. Sul nostro personaggio
esisteva finora solo una monografia pubblicata nel 1973,
relativa al profilo musicologico della sua attività, nonché
corredata dell’intero corpus di suoi testi poetici. Questo
saggio, partendo da detta monografia, slarga ampiamente il campo
d’indagine sul sommo polifonista nolano, spostandolo su un
aspetto nuovo della sua produzione, ovvero sul piano della
rilevanza poetica, nonché del rapporto tra la sensibilità
letteraria del De Giovane e quella d’altri prestigiosi autori
nolani suoi contemporanei, come il Bruno del Candelaio e il
Tansillo di Il Vendemmiatore. Notevole, e decisivo per la
nolanità del personaggio, il contributo del saggio specialmente
in ordine alla questione del corretto cognome di “Giandomenico
del Giovane da Nola”. L’appendice a conclusione del saggio,
pone, e dirime sulla base di fonti storiche la questione “Se
«osceno» fosse davvero sinonimo di «Nola»”.
Il lavoro è corredato da ampio apparato di note a pié di pagina,
le quali, consapevolmente, si pongono anche sul piano del
paratesto, al fine d’inquadrare al meglio la valenza storica del
personaggio, il che ne costituisce l’aspetto finora inedito.
SUMMARY: Giandomenico Del Giovane, Nolan polyphonist of the
XVI century (Campania, Southern Italy). This is a critical study on an important Nolan Renaissance
figure, polyphonist Giandomenico Del Giovane. He lived in the
16th century, was born in Nola, was a priest and chapel-master
at the “Annunziata” in Naples, and an author of a considerable
number of madrigals and villanelle that he often set to music in
an innovative way.
Until now, there was only a monograph on this figure, published
in 1973. It addressed the musicological aspect of Del Giovane’s
production, enriched by the entire corpus of his poetry output.
This study starts from the above-mentioned monograph and
enlarges the research field on the supreme Nolan polyphonist,
including a new aspect of his production: its poetical
importance. This study also analyzes the relationship between
Del Giovane’s literary sensibilities and that of other
distinguished Nolan authors of his period, such as Bruno and his
Candelaio (The Candle-Bearer) and Tansillo and his Vendemmiatore
(The Vintager).
This study also makes a remarkable and decisive contribution
that establishes the Nolan origin of the figure, especially
regarding the problem of the exact surname of Giandomenico Del
Giovane from Nola.
The appendix that concludes this study poses and solves, on the
basis of historical sources, the problem of whether «obscene»
was really a synonym for Nola.
This work is extensively annotated with footnotes. These
footnotes are deliberately meant as a paratext, in order to
better highlight the polyphonist’s historical importance, which
is the most innovative aspect of this study.
Apprezzo della Terra di Palma del 1631
SOMMARIO: Nel 1631 la Signoria della Terra di Palma e suoi
Casali appartiene al Barone Camillo Pignatelli. Su mandato del
Sacro Regio Consiglio del Vicereame di Napoli, il dottor
Francesco Savio, coadiuvato dal tavolario Nicola Maione,
verifica e stabilisce il valore di mercato di detta Signoria,
partendo dalle varie entrate annue percepite dal Barone per
diritti, benefici, amministrazioni, eccetera, le quali vengono
trasformate in valore capitale con opportuni tassi annui di
rendita, e dai valori stessi di mercato per i beni feudali, cioè
terreni ed edifici. La somma di queste due componenti
corrisponde, secondo gli accertamenti e le stime del dottor
Savio, ad un capitale complessivo di 84.402 ducati.
La notevole importanza di questi “apprezzi” consiste anche nelle
abbondanti informazioni che essi contengono sulle
amministrazioni locali (le “Università”), sulla struttura
urbanistica dei centri abitati, sulle condizioni fisiche,
economiche, religiose, eccetera, delle popolazioni stesse. Ad
esempio, viene precisato che la Terra di Palma e suoi Casali –
la cui popolazione può stimarsi tra 2500 e 3200 abitanti –
comprende nel 1631 due Università: la principale formata da
Palma centro, con i Casali di Vico e Castello, e l’altra dal
Casale di Carbonara, cui è annesso Durazzano.
SUMMARY: Appraisal of Terra di Palma Dominion in 1631
(Campania, Southern Italy). In 1631 the Dominion of the Land
of Palma with his Hamlets belongs to the Baron Camillo
Pignatelli. As ordered by the Holy Royal Council of the
Viceroyalty of Naples, doctor Francesco Savio, assisted by the
land-measurer Nicola Maione, checks and establishes the market
value of the Dominion, starting from the various annual incomes
drawn by the Baron for rights, benefits, administrations, etc.,
which are transformed in capital value with appropriate annual
yield rates, and from the same market values of the feudal goods,
lands and buildings. The sum of these two components is
equivalent, according to doctor Savio’s survey, to a total
capital of 84402 ducats.
The significant importance of these appraisals consists also of
the plentiful information they contain on local administrations
(the so called “Universities”), on city planning and on the
physical and religious conditions of the population. For example,
it is pointed out that the Land of Palma and its Hamlets – their
population can be estimated between 2500 and 3200 inhabitants –
includes in 1631 two Universities: the main one formed by the
center of Palma with the Hamlets of Vico and Castello, and the
other formed by the Hamlet of Carbonara with Durazzano.
Baianese e Vallo di Lauro. 1861: una aggregazione per
compensazione alla provincia di Avellino
SOMMARIO: Con l’annessione del Regno di Napoli all’Italia
unificata, nel giro di meno di un anno, tra novembre 1860 e
settembre 1861, i due mandamenti del Vallo di Lauro e di Baiano
furono aggregati d’imperio alla provincia di Principato
Ulteriore, poi di Avellino, sottraendoli a quella di Terra di
Lavoro, della quale facevano parte fin dal secolo XII. La causa
scatenante fu l’istituzione della provincia di Benevento,
enclave pontificia nel Regno di Napoli, liberata dalla
travolgente marcia garibaldina il 12 maggio 1860. Era stato,
inoltre, promesso ai beneventani di dotare la nascente provincia
di una estensione maggiore di quella posseduta dalla città di
Benevento pontificia e dal suo contado, e questo richiese un
necessario rimaneggiamento delle quattro province confinanti di
Molise, Capitanata, Terra di Lavoro e Principato Ulteriore, la
quali dovettero cedere parte dei loro territori. A nulla valsero
le nobili difese dei due mandamenti nolani, portate avanti in
Parlamento nazionale dal deputato Antonio Ciccone di Saviano, e
in Consiglio Provinciale di Principato Ulteriore dai due
consiglieri in rappresentanza del mandamento di Baiano, Giuseppe
Rega, di Mugnano del Cardinale, e Domenico Colucci, di Baiano
(?). Prevalse su ogni ragione storica ed economica la dura
determinazione degli avellinesi ad avere comunque compensazioni
territoriali. L’atto finale e irrevocabile si consumò in
Avellino il 23 settembre 1861, allorché il Consiglio Provinciale
di Principato Ulteriore, ovviamente a stragrande maggioranza
favorevole all’aggregazione, approvò la proposta dei nuovi
confini della Provincia con 23 voti favorevoli, 3 contrari e 2
astenuti.
SUMMARY: 1861: compensative aggregation to the Avellino
Province of the Baianese and Vallo di Lauro territories.
Campania, Southern Italy). When the Reign of Naples was
annexed to unified Italy, within a year, from November 1860 to
September 1861, the two districts of Vallo di Lauro and Baiano
were forcefully aggregated to the Principato Ulteriore Province,
later named Avellino. This annexation removed them from the
Terra di Lavoro Province, to which they had belonged since the
12th century.
The triggering event was the institution of the Benevento
Province, papal enclave inside the Reign of Naples, liberated by
Garibaldi’s overwhelming march on 12th May 1860.
The Beneventan people had been promised that their new province
would be larger than the papal Benevento and its countryside,
and for this reason it was necessary to reorganize the four
neighbouring provinces of Molise, Capitanata, Terra di Lavoro
and Principato Ulteriore, which had to relinquish part of their
territories.
The two Nolan districts were nobly but vainly defended by MP
Antonio Ciccone from Saviano, who addressed the National
Parliament, and by two representatives of the Baiano district,
Giuseppe Rega from Mugnano del Cardinale and Domenico Colucci
from Baiano (?), who addressed the Provincial Council of
Principato Ulteriore.
However, Avellinian people’s harsh determination to have
territorial compensations was stronger than historical and
economic reasons.
The final and irrevocable act occurred in Avellino on 23rd
September 1861, when the Provincial Council of Principato
Ulteriore, obviously largely in favour of the aggregation,
approved the new boundary proposal of the Province with 23 votes
for, three against and two abstentions.
Il Partito Popolare Italiano a Roccarainola (1919-1923?)
SOMMARIO: 101 cittadini di Roccarainola, tra i quali tutti i
sacerdoti locali, fondano nel 1919 la Sezione locale del Partito
Popolare Italiano. Contemporaneamente 63 di essi costituiscono
un Consorzio Agrario e avviano una Cooperativa Agricola. Verso
il 1923, con l’avvento del Fascismo, l’iniziativa politica
finisce. La cooperazione agraria sembra abbia avuto vita più
lunga, ma verso il 1936-37 anche questa si esaurisce
miseramente, con gravi conseguenze economiche per i contadini
partecipanti.
SUMMARY: Italian Popular Party in Roccarainola (1919-1923?)
(Campania, Southern Italy). One hundred and one citizens
from Roccarainola, including all the local priests, founded the
local branch of the Italian Popular Party in 1919. At the same
time, 63 of these citizens established a Farmers’ Cooperative
and started up an Agricultural Cooperative.
Towards 1923, with the rise of Fascism, the political initiative
ends. The Farmers’ Cooperative seems to have lived longer.
Towards 1936-37, however, even this initiative comes to a poor
end, with grave economic consequences for the peasant members.