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Oggi è mercoledì 29 novembre 2023 Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus
Forum Cultura Nolana
Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus

Sommario

 

Il Manifesto per la Cultura Nolana

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Beni di Cicciano
Beni di Lauro
Beni di Palma Campania
Beni di Quindici
Beni di Roccarainola
Beni di Saviano
Beni di Tufino

 


COMUNE DI TUFINO

SCHEDA N. 1 NOME DEL BENE: CHIESA SANTA MARIA DI LORETO
UBICAZIONE: La Chiesa di Santa Maria Maria di Loreto è ubicata in quella che oggi è la piazzetta intitolata a Vittorio Emanuele III, nel centro storico di Tufino.
DESCRIZIONE: Il 1764, l’anno scolpito sul portale della Chiesa di Santa Maria di Loreto, deve essere stato, molto probabilmente, l’anno in cui si conclusero i lavori di ristrutturazione dell’edificio sacro. Il campanile è sicuramente stato edificato in epoca successiva rispetto al corpo centrale dell’edificio religioso.
Nella lunetta che si trova sopra il portale, prima dell’ultimo intervento dell’uomo, si intravedevano i segni di un affresco. La Chiesa ha tre navate. In fondo all’altare campeggia un grande dipinto raffigurante la Madonna col Bambino su una Chiesa. Quasi certamente la Chiesa raffigurata nel dipinto rappresenta la Basilica di Loreto. Il dipinto, che riporta la data del 1594 è su tavola e l’autore lo firmò col nome di Tavrela. L’altare è stato recentemente ristrutturato, ma conserva intatti i marmi di Vitulano con cui è, in parte, ricoperto. L’abside è sormontato da una cupola che sembra sorreggersi su pilastri di tufo bigio.
Il soffitto a tavolato è sicuramente del ‘600 - ‘700 ed è ricco di decorazioni tipiche di quel secolo. Al centro del soffitto c’è un dipinto racchiuso in una cornice.
Sul finire del XVI° secolo, il presbitero nolano Giovanni Galeota fece edificare un sepolcro di famiglia nella cappella situata in fondo alla navata destra. Una pietra tombale con l’arme di famiglia copre il sepolcro. La stessa cappella è ricoperta da un pavimento di piastrelle maiolicate di cui gli studiosi hanno apprezzato il notevole valore. Entrando nella Chiesa di Santa Maria di Loreto, subito a destra, in una nicchia c’è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino. Le figure, i loro tratti estetici, i colori fanno pensare che il dipinto possa essere stato realizzato nel corso del 1300. Sarebbe il caso che le autorità competenti disponessero un efficace intervento di pulitura e di restauro dell’affresco per sottrarlo alla rovina e restituirlo al suo antico splendore.
Certe caratteristiche della Chiesa di Santa Maria di Loreto e il fatto che essa si trovi in un territorio che, nel passato, ha sicuramente subito frequenti inondazioni, lascia pensare che l’attuale edificio sacro sia stato costruito partendo dalle strutture preesistenti e sottostanti di una chiesa più antica.
CONDIZIONE: La Chiesa di Santa Maria di Loreto è esposta a un preoccupante stato di progressivo degrado. L’edificio sacro è utilizzato solo in poche occasioni. I lavori di ristrutturazione realizzati dopo la rovinosa alluvione del 1973, furono eseguiti in maniera approssimativa.
NOTE: Sarebbe necessario effettuare un’accurata ricognizione per stabilire una scala di priorità di possibili interventi da realizzare per restituire l’edificio all’originario splendore. Occorrerebbe mettere mano all’affresco raffigurante la Madonna col Bambino per evitare che il tempo e l’incuria possano cancellarlo del tutto.
LUOGO E DATA Tufino, 18 marzo 2007 RELATORE: Antonio Caccavale

SCHEDA N. 2 NOME DEL BENE: RESTI DI UNA BASILICA PALEOCRISTIANA
UBICAZIONE: I resti della basilica paleocristiana si trovano a Schiava di Tufino, in prossimità della masseria Pagano.
DESCRIZIONE: Si tratta di strutture murarie, di una necropoli, di ambienti di pertinenza dell’area sacra comprensivi della bocca di un pozzo che risalgono al VI° secolo d.C. e venuti alla luce nel 1995 nel corso dei lavori per la realizzazione di un impianto della Napoletanagas.
Della Basilica vera e propria è rimasto intatto il basamento. Dalle poche tracce delle pareti è stato possibile ipotizzare la presenza di affreschi risalenti all’XI° secolo. E’ probabile che l’edificio sacro sia stato frequentato fino al 1200.
CONDIZIONE: I resti di questo importante edificio sacro sono in uno stato di abbandono. Non è possibile visitare l’area della “basilica”: un cancello perennemente chiuso ne impedisce l’accesso.
NOTE: Non si capisce per quale motivo, nonostante le autorità locali siano state più volte sollecitate ad assumere le necessarie iniziative, si debba continuare a considerare questa importante testimonianza una sorta di proprietà privata. Continuare a tenere in uno stato di abbandono quel che rimane della basilica paleocristiana, potrebbe essere causa di altri, irrimediabili danni.
LUOGO E DATA Tufino, 22 marzo 2007 RELATORE: Antonio Caccavale

SCHEDA N. 3 NOME DEL BENE: PALAZZO BARONALE DI PONTICCHIO CON ANNESSA CAPPELLA O CHIESETTA DI SAN LORENZO
UBICAZIONE:Il Palazzo baronale di Ponticchio si trova alla fine del corso Garibaldi, all’altezza del ponte sull’alveo Clanio
DESCRIZIONE:Il Palazzo baronale di Ponticchio è stata una delle residenze dei signori Mastrilli, potenti feudatari che, nel 1642, acquistarono i diritti sui casali di Tufino, Vignola, Risigliano, Comignano, Campasano, Faivano, Gallo, Casamarciano, Saviano e Sirico. Dalla genealogia dei Mastrilli risulta che molti importanti esponenti di quella nobile famiglia sono nati a Ponticchio e tra questi Marzio Mastrilli, marchese di Gallo, che ricoprì importanti incarichi per i Borboni e fu ministro degli Esteri al tempo di Gioacchino Murat.
Il Palazzo baronale di Ponticchio, visto da corso Garibaldi, è in parte situato al di sotto del livello della sede stradale. Sono ancora visibili le tracce di una facciata che doveva presentare stucchi di pregevole fattura. La cappella o chiesetta di San Lorenzo, annessa al Palazzo, è visibile solo per la parte che emerge dall’accumulo di un’enorme quantità di fango alluvionale che, nel tempo, ha parzialmente interrato l’edificio. Sul portale della cappella / chiesetta è scolpita la scritta “Bene facere et laetari”. Sul retro, che guarda ad est, il Palazzo si presenta diroccato in alcune parti, ma alcune strutture murarie lasciano intuire la possibile presenza di un vasto giardino. Sul lato nord il Palazzo si lascia lambire dal corso del Clanio, che un tempo era un fiume alimentato dalle acque sorgive del nostro Appennino.
CONDIZIONE: Il Palazzo baronale di Ponticchio si trova in uno stato di grave degrado. E’ abitato da svariati decenni da alcune famiglie che vi hanno apportato molte modifiche strutturali, alterando irreversibilmente l’aspetto esteriore dell’edificio. La Chiesetta annessa al Palazzo è quasi completamente interrata.
NOTE: Sarebbe opportuno che si intervenisse per portare alla luce la cappella / chiesetta e per valorizzare, con interventi mirati, le parti della facciata che si prestano ancora a un possibile recupero.
LUOGO E DATA Tufino, 22 marzo 2007 RELATORE: Antonio Caccavale