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Oggi è martedì 26 settembre 2023 Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus
Forum Cultura Nolana
Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus

Sommario

 

Il Manifesto per la Cultura Nolana

Beni di Avella
Beni di Cicciano
Beni di Lauro
Beni di Palma Campania
Beni di Quindici
Beni di Roccarainola
Beni di Saviano
Beni di Tufino

 


COMUNE DI ROCCARAINOLA

SCHEDA N. 1 NOME DEL BENE: Castello Normanno
UBICAZIONE: il castello è ubicato alle pendici meridionali del monte Majo e si estende su una superficie di circa mq. 10.000, compresa tra due differenti quote altimetriche misurate in corrispondenza della prima cinta muraria (m. 130 s.l.m.) e del Mastio (m. 175 s.l.m.).
DESCRIZIONE: il Castello, di origine medievale, si compone di tre cinte murarie: la prima di queste configura le strutture del Mastio, ubicato nella parte più alta, la seconda si sviluppa sul lato sud-est ed è costituita, allo stato, dai resti di un muro che, a giudicare dalla grandezza dei conci di pietra calcarea locale, doveva avere una altezza notevole; la terza cinta muraria è la più articolata ed estende i confini del Castello sul lato sud-ovest, collegandosi da un lato alla seconda cinta, in prossimità della torretta quadrata di avvistamento, e dall’altro al massiccio roccioso su cui sorge il Palatium. In particolare quest’ultimo insisteva su due diverse quote ed ospitava, presumibilmente, nella parte più alta, la residenza del feudatario, mentre le altre strutture del Mastio affacciavano su uno o più cortili con funzioni prevalentemente militari collegandosi, sull’angolo sud-est, alla Torre Angioina, realizzata in epoca successiva probabilmente per rinforzare il lato maggiormente esposto agli attacchi militari.
Dall’esame dei ruderi superstiti si evince chiaramente che il maniero ha subito continue trasformazioni, ad opera dei diversi feudatari che si sono succeduti, che hanno ampliato e ulteriormente fortificato le strutture esistenti per attuare le necessarie difese alle nuove e sempre più moderne tecniche di attacco militare. Si evince inoltre che l’ingresso principale, per motivi difensivi, era posto a nord e conduceva direttamente nei cortili del Palatium; vi era poi, secondo alcuni, un ulteriore accesso sul fronte nord-ovest che conduceva invece all’interno della seconda cinta muraria, in corrispondenza di una stradina, tuttora visibile, che costeggia la terza cinta muraria lungo le otto torrette difensive.
Dal punto di vista della tecnica costruttiva il castello di Roccarainola presentava tutti gli elementi caratteristici delle più importanti fortezze medioevali: le merlature delle mura, per offrire riparo ai difensori; il ballatoio o corridoio sporgente verso l’esterno con caditoie, per consentire ai difensori di spargere liquidi infiammabili sugli assalitori; le feritoie nelle mura esterne e nei torrioni d’angolo, utilizzate come appoggio per le travi delle bertesche (specie di ballatoi in legno che servivano come postazioni difensive) ed il mastio con la funzione di nucleo direzionale e residenziale dell’intero castello. Secondo alcuni vi era anche una magnifica Cappella palatina, collocata di fianco al Palatium.
CONDIZIONE: allo stato attuale è possibile ancora distinguere l’impianto delle cinte murarie e diverse torrette perimetrali, alcune delle quali vengono ancora utilizzate come deposito mentre altre risultano riempite da detriti di ogni genere. E’ possibile ammirare parte della torre Angioina ed alcune strutture perimetrali del Mastio, in particolare la muratura fortificata posta a ridosso del massiccio roccioso sul lato nord-ovest. E’ inoltre ancora visibile la base quadrata della torretta di avvistamento posta sul lato sud-ovest, oltre ad alcune strutture murarie interne al Mastio ed al perimetro delle cinte murarie.
NOTE: le condizioni statiche delle strutture descritte sono molto precarie ed avrebbero bisogno di interventi urgenti di salvaguardia per scongiurarne la completa scomparsa; così come occorrerebbe predisporre un vero e proprio piano di interventi manutentori per ripulire l’intera area del Castello non solo dai detriti e dalle superfetazioni causate dall’uomo ma anche e soprattutto dalla fitta vegetazione che infesta i luoghi, riportando così alla luce tutte le strutture del Castello, compreso quelle che allo stato non è possibile vedere dal centro abitato. Auspicherei anche la realizzazione di un discreto impianto di illuminazione notturna e (ma questa è un’utopia) il ripristino degli antichi camminamenti in pietra interni al Castello e soprattutto della antica strada che dal nucleo abitato sottostante conduce all’ingresso principale, posto sul fronte nord della fortificazione, parte della quale è stata distrutta dall’attività estrattiva di una cava ubicata nei pressi del Castello.
LUOGO E DATA:Roccarainola, lì 20.09.2006 RELATORE: arch. A. Russo

SCHEDA N. 2 NOME DEL BENE: Chiesa di S. Maria delle Grazie
UBICAZIONE: la chiesa di S. Maria delle Grazie è ubicata in via Roma, ai margini dell’attuale piazza principale di Roccarainola, a ridosso del borgo medievale.
DESCRIZIONE: La Chiesa, realizzata in muratura di tufo, è a navata unica e coperta con un soffitto a botte, modulato da archi a tutto sesto in corrispondenza delle tre cappelle presenti rispettivamente in entrambi i lati della navata. Sul lato destro del presbiterio è posta la sagrestia, risalente probabilmente al periodo di fondazione, che risulta coperta da una volta a vela. L’altare maggiore, sormontato da stucchi del sec. XIX, fu edificato nel 1843 con i fondi della confraternita del SS. Rosario, come si rileva dalla lapide posta alla base. Esso presenta un paliotto a croce greca ed un tabernacolo a forma di tempietto con quattro lesene ioniche, sormontate da timpano triangolare e cupoletta. Il prospetto principale, di architettura molto semplice, appare intonacato e culmina in un timpano con sovrapposta croce in metallo; attualmente insistono due contrafforti in muratura di tufo, fatti costruire dall’amministrazione comunale in seguito al terremoto del 1980/81, ai lati della cancellata di ingresso alla chiesa, per scongiurare un probabile pericolo di crollo. Al portale di ingresso si accede tramite una scalinata in piperno costituita da cinque gradini, di cui il primo è stato accorpato dal marciapiede di recente costruzione. Di fianco alla chiesa, ma staccato da questa, sorge il campanile in muratura di tufo giallo a vista costituito da tre ordini sovrapposti. Per quanto concerne la data di costruzione, non si hanno notizie certi ma, negli annali delle visite pastorali, si evince che nel 1563 la Chiesa era già esistente, mentre la presenza di archi gotici sul passaggio tra la Chiesa ed il Monastero, sottolinea che la data di costruzione si potrebbe far risalire, con molta probabilità, ad alcuni secoli prima. Il Monastero, invece, fu fondato nel 1574 dai fratelli Marcello e Cornelia Tomacelli, Signori di Rocca, e rimase in auge fino al 1813 anno in cui fu soppresso definitivamente e fu adibito a sede comunale, destinazione che conserva tuttora
CONDIZIONE: allo stato attuale la Chiesa versa in condizioni deplorevoli, frutto delle ingiurie del tempo ma soprattutto della noncuranza e dell’indifferenza degli uomini. Infatti dagli inizi degli anni 80 ad oggi nulla è stato fatto ad eccezione dei contrafforti realizzati sul prospetto principale. Eppure sino alla fine degli anni settanta la Chiesa di S. Maria delle Grazie era ancora efficiente e funzionante come tale. Peggior sorte è toccata al monastero, di cui non si conserva più alcuna traccia, se non nell’ingombro planimetrico; al suo posto fa bella mostra di se il nuovo Palazzo municipale, caratterizzato da una architettura discutibile e che mal si adatta al contesto urbanistico circostante.
NOTE: La chiesa, allo stato attuale, è quasi ridotta ad un rudere. Il tetto è in gran parte crollato, mentre le strutture perimetrali si conservano ancora in uno stato pressocchè integro, anche se necessitano di
interventi urgenti di consolidamento statico. Il campanile, invece, sembra aver conservato anche un certo equilibrio statico, oltre naturalmente ai pochi elementi artistici ed architettonici che lo caratterizzano. Recuperare la Chiesa è ancora possibile, secondo chi scrive, occorrerebbe un intervento di consolidamento dell’intero complesso, oltre naturalmente al rifacimento del tetto, che potrebbe essere realizzato in legno con copertura in coppi, secondo il disegno originario, ed una ristrutturazione interna basata sul recupero degli elementi architettonici preesistenti.
Per quanto attiene al Campanile sarebbe auspicabile una verifica statica per controllare l’efficienza dei tiranti e dei concatenamenti esistenti, il rifacimento del manto di copertura, la sostituzione delle pluviali ed una ripulita delle facciate con prodotti specifici per il tufo.
LUOGO E DATA:Roccarainola, lì 20.09.2006 RELATORE: arch. A. Russo

SCHEDA N. 3 NOME DEL BENE: La Castelluccia
UBICAZIONE: Sulla parete volta a mezzogiorno di Monte Fellino, a circa 350 msm, a nord-est del Casino di Fellino (Villa settecentesca dei Mastrilli) e ad esso sovrastante.
DESCRIZIONE: Sistema di appostamento o vedetta, costituito da una torre isolata su due piani, di forma irregolare con dimensioni alla base di circa 7x10 mq, più un avancorpo basso, coperto, anch’esso irregolare, di circa 8x8 mq, contenente una cameretta di circa 4x4 mq, distante circa 12 metri dalla torre. Davanti alla torre e all’avancorpo si espande un’area in pendenza, subrettangolare, dalle dimensioni approssimate di 20x35 mq, protetta da resti di muri perimetrali sul lato opposto a quello costituito dall’allineamento di torre e avancorpo. Posta all’interno del Feudo di Fellino, fu anche titolo cavalleresco (il feudatario Giambattista David era Dux Castellutiae et Roccaeraynolae). L’edificio è ritenuto coevo al Castello di Roccarainola.
CONDIZIONE: Rudere abbandonato a se stesso. La torre è priva di copertura e della parete del lato d’ingresso. La muratura robusta si è conservata alquanto, ma il sistema, arroccato e impervio, non si ispeziona da parecchi anni.
NOTE: Necessita di urgenti opere di restauro e di una idonea recinzione esterna. Trattasi di una struttura medievale unica in tutto l’hinterland napoletano.
LUOGO E DATA:Roccarainola, lì 20.09.2006 RELATORE: arch. A. Russo