SCHEDA N. 1 NOME DEL BENE: Carcara (n°1) UBICAZIONE: Capo di Ciesco
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con
un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone
(Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di abbandono e ricoperta da vegetazione
spontanea.
NOTE: Trovasi all’imbocco del Vallone Serroncello, Zona A del
Parco del Partendo.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 2 NOME DEL BENE: Carcara (n°2)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località Mulino Nuovo.
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con
un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone
(Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da
vegetazione spontanea e da detriti.
NOTE: Trovasi vicino ad un mulino ad acqua, denominato “Mulino
Nuovo” in piena Zona A del Parco del Partenio, sulla sponda
sinistra del Clanio salendo.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 3 NOME DEL BENE: Carcara (n°3)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località San Michele.
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con
un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone
(Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da
vegetazione spontanea.
NOTE: Trovasi in un terreno privato, sul lato destro del Clanio
salendo, di fronte alla “Grotta di San Michele”.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 4 NOME DEL BENE: Carcara (n°4)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località “Fontanelle”
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con
un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone
(Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da
vegetazione spontanea e da terreno.
NOTE: Trovasi sulla sponda destra del Cranio salendo in una zona
del Comune di Baiano, nelle vicinanze della Casa della
Forestale.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 5 NOME DEL BENE: Mulino detto “Muliniéllo”
UBICAZIONE: Località “Muliniello”.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo
e calce, composta da vari ambienti, posti su più livelli, che
servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano
attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di abbandono, alcuni ambienti sono stati
riutilizzati per altri usi e trasformati in parte.
NOTE: Trovasi in località “Mulinello”, sulla destra del Clanio,
appena fuori dell’abitato (Quartiere di San Pietro). In ordine
di tempo è il mulino ad acqua ad essere stato utilizzato per
ultimo fino alla prima metà del ‘900.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 6 NOME DEL BENE: Mulino detto “Mulino Nuovo”
UBICAZIONE: Località “Mulino Nuovo”
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo
e calce, composta da vari ambienti, posti su più livelli, che
servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano
attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: Negli anni 50 la “torre” è stata adattata a
serbatoio dell’acquedotto cittadino, mentre agli inizi di questo
secolo sono stati effettuati dei lavori di sistemazione
dell’intera struttura, che hanno riportato alla luce i resti di
ambienti sottostanti e hanno permesso la pulitura di quelli
emergenti.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Mulino
Nuovo”, sulla sinistra del Clanio salendo. Insieme ad altri due
mulini: “Mulino ré Zeccole” e “Mulino ‘e Sant’Antuòno”, è stato
utilizzato fino a tutto l’800.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 7 NOME DEL BENE: MULINO di MEZZO detto “ré Zòccole”
UBICAZIONE: Località San Michele.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo
e calce, composta da vari ambienti, posti su un unico livello,
che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano
attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono, è ricoperto da
piante rampicanti e da vegetazione in genere che stanno
continuando a danneggiarne la struttura.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Località San
Michele”, sulla destra del Clanio salendo, Zona A del Parco del
Partenio. Insieme ad altri due mulini: “Mulino ré Zòccole” e
“Mulino ‘e Sant’Antuòno”, è stato utilizzato fino al 1920.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 8 NOME DEL BENE: MULINO di SOPRA detto “’e Sant’Antuòno”
UBICAZIONE: Località “Fontanelle”.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo
e calce, composta da vari ambienti, posti su un unico livello,
che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano
attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di abbandono, alcuni ambienti sono stati
riutilizzati per altri usi e trasformati in parte.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Fontanelle”,
sulla sinistra del Clanio salendo, Zona A del Parco del Partenio.
Insieme ad altri due mulini: “Mulino ré Zòccole” e “Mulino ‘e
Sant’Antuòno”, è stato utilizzato fino al 1920. E’ così
denominato per la presenza in un piccolo ambiente, probabilmente
una cappellina, con i resti di un affresco di Sant’Antuono.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 9 NOME DEL BENE: Grotta di San Michele
UBICAZIONE: Località San Michele (N° 264 Cp).
DESCRIZIONE:Fenomeno carsico di superficie, è una grotta
composta da tre grande cavità, dedicate rispettivamente
all’Immacolata, al Salvatore e a San Michele, comunicanti tra di
loro. Frequentata sin dalla preistoria, anche se non è mai stata
effettuata una ricerca archeologica sistematica, è stata
utilizzata a partire dal medioevo come chiesa rupestre. Presenta
al suo interno interessanti cicli di affreschi, riconoscibili in
almeno 12 campagne pittoriche, databili tra il secolo XI ed il
XVI.
CONDIZIONE: Lo stato è quello tipico di cavità carsiche di
superficie, ricoperte da terreno vegetale, formatosi per la
presenza di placche di sedimenti terziari e di una estesa
copertura di materiali piroclastici. Per questo motivo le
continue infiltrazioni di acqua hanno fortemente danneggiato gli
affreschi ed hanno causato la costante caduta di pietrame, che
puntualmente è stato rimosso dal Comitato Grotta di San Michele,
costituitosi sin dal 1969, che ha provveduto anche ad effettuare
una serie di lavori sia all’interno che all’esterno della grotta
per renderla visitabile ai devoti dell’Arcangelo, ma anche ai
numerosissimi visitatori. Da un decennio la grotta è chiusa al
pubblico
a causa della caduta all’interno della cavità dedicata a San
Michele di numerosi e voluminosi massi, caduti per il
dissodamento del terreno vegetale al di sopra della cavità, da
destinare ad uso agricolo. L’ingresso è chiuso da una grossa
cancellata in ferro.
NOTE: Si sviluppa nella parete destra del Vallone di San Michele
e si apre sul Vallone Serroncello ad una quota di circa 50 metri
rispetto al livello del letto del Clanio e di 335 metri s.l.m..
Prende il nome dalla cavità più interna, dedicata al culto di
San Michele Arcangelo, una cui statua, in pietra calcarea, opera
di un artista attivo tra la fine del XVI secolo e l’inizio del
XVII, è sistemata su un altare posto all’interno di un
settecentesco baldacchino.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 10 NOME DEL BENE: Grotta degli Sportiglioni
UBICAZIONE: Località Vallone di Petruro (N°184 Cp).
DESCRIZIONE: Fenomeno carsico di superficie, si sviluppa per
circa 120 metri nel Monte Spadafora. E’ una grotta composta da
due ampie sale, ricche di concrezioni, comunicanti attraverso un
grosso corridoio.
CONDIZIONE: L’accesso, incustodito, è costituito da un’apertura
abbastanza accessibile, posta a circa tre metri nella parete.
L’interno presenta al suolo delle due sale grossi blocchi di
roccia caduti dagli strati della volta, mentre l’azione
incrostante delle acque di percolazione ha obliterato, in forme
addolcite e invecchiate, l’originaria morfologia.
NOTE: E’ presente, soprattutto all’interno della prima sala, una
numerosa colonia di pipistrelli, che hanno dato il nome alla
grotta stessa (nella forma dialettale locale “spurtigliune”).
Biospeleologicamnete è molto interessante ed è stata catalogata
tra le 10 cavità più importanti della Campania.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano
SCHEDA N. 11 NOME DEL BENE: Grotta delle Cammarelle
UBICAZIONE: Località “Pianura” (N° 721 Cp).
DESCRIZIONE: Si apre sul fianco orientale del Vallone di Sant’Egidio,
in prossimità della Fontana di Pianura, a circa 900 metri s.l.m.
Ci si accede per una stretta apertura ed un salto iniziale di
circa 5 metri. Dal ramo iniziale si può accedere ad uno
inferiore attraverso la parete meridionale del tratto O-E. Ha
uno sviluppo di circa 150 metri ed è costituita da una serie di
grossi ambienti, nel dialetto locale “cammerelle”, ricchi di
imponenti formazioni colonnari.
CONDIZIONE: L’accesso è incustodito, per cui è facilmente
visitabile da predoni di souvenir, che hanno razziato
soprattutto la prima sala.
NOTE: E’, allo stato attuale, l’unica presenza carsica di
importanza speleologica presente nei Monti Avella ed è ubicata
nella Zona A del Parco del Partenio.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano