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Oggi è martedì 26 settembre 2023 Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus
Forum Cultura Nolana
Associazione Circolo Culturale B. G. Duns Scoto di Roccarainola Onlus

Sommario

 

Il Manifesto per la Cultura Nolana

Beni di Avella
Beni di Cicciano
Beni di Lauro
Beni di Palma Campania
Beni di Quindici
Beni di Roccarainola
Beni di Saviano
Beni di Tufino

 


COMUNE DI AVELLA

SCHEDA N. 1 NOME DEL BENE: Carcara (n°1)
UBICAZIONE: Capo di Ciesco
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone (Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di abbandono e ricoperta da vegetazione spontanea.
NOTE: Trovasi all’imbocco del Vallone Serroncello, Zona A del Parco del Partendo.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 2 NOME DEL BENE: Carcara (n°2)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località Mulino Nuovo.
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone (Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da vegetazione spontanea e da detriti.
NOTE: Trovasi vicino ad un mulino ad acqua, denominato “Mulino Nuovo” in piena Zona A del Parco del Partenio, sulla sponda sinistra del Clanio salendo.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 3 NOME DEL BENE: Carcara (n°3)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località San Michele.
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone (Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da vegetazione spontanea.
NOTE: Trovasi in un terreno privato, sul lato destro del Clanio salendo, di fronte alla “Grotta di San Michele”.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 4 NOME DEL BENE: Carcara (n°4)
UBICAZIONE: Vallone Serroncello, località “Fontanelle”
DESCRIZIONE: Struttura in pietra e calce di forma conica con un’apertura sul davanti per la produzione di calce o di carbone (Archeologia preindustriale).
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono e ricoperta da vegetazione spontanea e da terreno.
NOTE: Trovasi sulla sponda destra del Cranio salendo in una zona del Comune di Baiano, nelle vicinanze della Casa della Forestale.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 5 NOME DEL BENE: Mulino detto “Muliniéllo”
UBICAZIONE: Località “Muliniello”.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo e calce, composta da vari ambienti, posti su più livelli, che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di abbandono, alcuni ambienti sono stati riutilizzati per altri usi e trasformati in parte.
NOTE: Trovasi in località “Mulinello”, sulla destra del Clanio, appena fuori dell’abitato (Quartiere di San Pietro). In ordine di tempo è il mulino ad acqua ad essere stato utilizzato per ultimo fino alla prima metà del ‘900.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 6 NOME DEL BENE: Mulino detto “Mulino Nuovo”
UBICAZIONE: Località “Mulino Nuovo”
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo e calce, composta da vari ambienti, posti su più livelli, che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: Negli anni 50 la “torre” è stata adattata a serbatoio dell’acquedotto cittadino, mentre agli inizi di questo secolo sono stati effettuati dei lavori di sistemazione dell’intera struttura, che hanno riportato alla luce i resti di ambienti sottostanti e hanno permesso la pulitura di quelli emergenti.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Mulino Nuovo”, sulla sinistra del Clanio salendo. Insieme ad altri due mulini: “Mulino ré Zeccole” e “Mulino ‘e Sant’Antuòno”, è stato utilizzato fino a tutto l’800.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 7 NOME DEL BENE: MULINO di MEZZO detto “ré Zòccole”
UBICAZIONE: Località San Michele.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo e calce, composta da vari ambienti, posti su un unico livello, che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di completo abbandono, è ricoperto da piante rampicanti e da vegetazione in genere che stanno continuando a danneggiarne la struttura.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Località San Michele”, sulla destra del Clanio salendo, Zona A del Parco del Partenio. Insieme ad altri due mulini: “Mulino ré Zòccole” e “Mulino ‘e Sant’Antuòno”, è stato utilizzato fino al 1920.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 8 NOME DEL BENE: MULINO di SOPRA detto “’e Sant’Antuòno”
UBICAZIONE: Località “Fontanelle”.
DESCRIZIONE: Mulino a pala: costruzione in pietra calcarea, tufo e calce, composta da vari ambienti, posti su un unico livello, che servivano per la pulitura e la “macinazione” del grano attraverso il passaggio dell’acqua.
CONDIZIONE: In stato di abbandono, alcuni ambienti sono stati riutilizzati per altri usi e trasformati in parte.
NOTE: Trovasi nel Vallone Serroncello in località “Fontanelle”, sulla sinistra del Clanio salendo, Zona A del Parco del Partenio. Insieme ad altri due mulini: “Mulino ré Zòccole” e “Mulino ‘e Sant’Antuòno”, è stato utilizzato fino al 1920. E’ così denominato per la presenza in un piccolo ambiente, probabilmente una cappellina, con i resti di un affresco di Sant’Antuono.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 9 NOME DEL BENE: Grotta di San Michele
UBICAZIONE: Località San Michele (N° 264 Cp).
DESCRIZIONE:Fenomeno carsico di superficie, è una grotta composta da tre grande cavità, dedicate rispettivamente all’Immacolata, al Salvatore e a San Michele, comunicanti tra di loro. Frequentata sin dalla preistoria, anche se non è mai stata effettuata una ricerca archeologica sistematica, è stata utilizzata a partire dal medioevo come chiesa rupestre. Presenta al suo interno interessanti cicli di affreschi, riconoscibili in almeno 12 campagne pittoriche, databili tra il secolo XI ed il XVI.
CONDIZIONE: Lo stato è quello tipico di cavità carsiche di superficie, ricoperte da terreno vegetale, formatosi per la presenza di placche di sedimenti terziari e di una estesa copertura di materiali piroclastici. Per questo motivo le continue infiltrazioni di acqua hanno fortemente danneggiato gli affreschi ed hanno causato la costante caduta di pietrame, che puntualmente è stato rimosso dal Comitato Grotta di San Michele, costituitosi sin dal 1969, che ha provveduto anche ad effettuare una serie di lavori sia all’interno che all’esterno della grotta per renderla visitabile ai devoti dell’Arcangelo, ma anche ai numerosissimi visitatori. Da un decennio la grotta è chiusa al pubblico
a causa della caduta all’interno della cavità dedicata a San Michele di numerosi e voluminosi massi, caduti per il dissodamento del terreno vegetale al di sopra della cavità, da destinare ad uso agricolo. L’ingresso è chiuso da una grossa cancellata in ferro.
NOTE: Si sviluppa nella parete destra del Vallone di San Michele e si apre sul Vallone Serroncello ad una quota di circa 50 metri rispetto al livello del letto del Clanio e di 335 metri s.l.m.. Prende il nome dalla cavità più interna, dedicata al culto di San Michele Arcangelo, una cui statua, in pietra calcarea, opera di un artista attivo tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, è sistemata su un altare posto all’interno di un settecentesco baldacchino.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 10 NOME DEL BENE: Grotta degli Sportiglioni
UBICAZIONE: Località Vallone di Petruro (N°184 Cp).
DESCRIZIONE: Fenomeno carsico di superficie, si sviluppa per circa 120 metri nel Monte Spadafora. E’ una grotta composta da due ampie sale, ricche di concrezioni, comunicanti attraverso un grosso corridoio.
CONDIZIONE: L’accesso, incustodito, è costituito da un’apertura abbastanza accessibile, posta a circa tre metri nella parete. L’interno presenta al suolo delle due sale grossi blocchi di roccia caduti dagli strati della volta, mentre l’azione incrostante delle acque di percolazione ha obliterato, in forme addolcite e invecchiate, l’originaria morfologia.
NOTE: E’ presente, soprattutto all’interno della prima sala, una numerosa colonia di pipistrelli, che hanno dato il nome alla grotta stessa (nella forma dialettale locale “spurtigliune”). Biospeleologicamnete è molto interessante ed è stata catalogata tra le 10 cavità più importanti della Campania.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano

SCHEDA N. 11 NOME DEL BENE: Grotta delle Cammarelle
UBICAZIONE: Località “Pianura” (N° 721 Cp).
DESCRIZIONE: Si apre sul fianco orientale del Vallone di Sant’Egidio, in prossimità della Fontana di Pianura, a circa 900 metri s.l.m. Ci si accede per una stretta apertura ed un salto iniziale di circa 5 metri. Dal ramo iniziale si può accedere ad uno inferiore attraverso la parete meridionale del tratto O-E. Ha uno sviluppo di circa 150 metri ed è costituita da una serie di grossi ambienti, nel dialetto locale “cammerelle”, ricchi di imponenti formazioni colonnari.
CONDIZIONE: L’accesso è incustodito, per cui è facilmente visitabile da predoni di souvenir, che hanno razziato soprattutto la prima sala.
NOTE: E’, allo stato attuale, l’unica presenza carsica di importanza speleologica presente nei Monti Avella ed è ubicata nella Zona A del Parco del Partenio.
LUOGO E DATA, Avella giugno 2006 RELATORE: Pietro Luciano